Istat, le donne sono più istruite ma trovano meno lavoro
a cura della redazione Economia

Il report dell’istituto di statistica: nella fascia 25-34 anni il 35,5% di laureate contro il 23,1% degli uomini. Ma il tasso di occupazione femminile è 20 punti punti inferiore
MILANO – Le donne italiane sono più istruite degli uomini ma lavorano meno. È quanto mettono in evidenza i dati pubblicati oggi dall’Istat nel report ‘”livelli di istruzione e ritorni occupazionali. Anno 2022” dove evidenzia che in particolare la quota di donne tra 25 e 34 anni laureate è del 35,5% contro il 23,1% degli uomini. Il vantaggio femminile nell’istruzione non si traduce però in un vantaggio lavorativo: il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile (57,3% contro 78,0%) e il divario di genere è in aumento nel 2022.. Divario a cui si aggiunge quello, cronico, del gender pay gap, che vede le donne oggi guadagnare oltre l’11% in meno nel settore privato, secondo una recente indagine Jobpricing.
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Donne indietro nelle discipline Stem
Lo svantaggio delle donne rispetto agli uomini nei ritorni occupazionali è più ampio nelle discipline socio-economiche e giuridiche e raggiunge il massimo nelle lauree Stem. Tale risultato, tuttavia, non dipende dalla bassa incidenza di donne laureate nelle aree disciplinari Stem che presentano le quote più elevate di occupati (informatica, ingegneria e architettura), poichè il forte divario di genere si osserva anche a parità di macro area Stem: il tasso di occupazione femminile sia per l’area “scienze e matematica” sia per l’area “informatica, ingegneria e architettura” è inferiore a quello maschile di 10 punti e la differenza scende appena tra i 25-44enni (7,5 e 9,2 punti rispettivamente).
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Nel Mezzogiorno, i laureati 30-34enni hanno un tasso di occupazione 20 punti più basso rispetto al Nord (69,9%, contro 89,2%). Il report dell’Istat ‘Livelli di istruzione e ritorni occupazionali | anno 2022’ rimarca che il tasso di disoccupazione al Sud Italia è molto più alto che nel resto del Paese anche tra chi ha un titolo di studio elevato. Il tasso di disoccupazione dei laureati è al 6,7%, superiore di quattro punti. “Nel Mezzogiorno, tuttavia – sottolinea l’Istat – i vantaggi occupazionali dell’istruzione sono superiori rispetto al Centro-nord, in particolare tra le donne con titolo terziario”.
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